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giovedì 29 novembre 2012

io una volta...

... non per vantarmi, ma sono stato sei mesi senza pubblicare qui.

no, così, ricapitasse, lo sapete prima

(ma magari mi torna la testa per scriverci, non è detto)

(sto andando da un terapeuta apposta)

(beh, quasi)

lunedì 12 novembre 2012

monday again

La maldestra fatina brasiliana che il lunedì mattina viene a pulire casa mia mentre non ci sono, settimana scorsa non aveva abbastanza da fare (è pericolossima quando non ha abbastanza da fare).

Io, di mio, le avevo anche comunicato di non venire, ché essendo io stato quasi tutta la settimana a luccacomix davvero non c'era molto da pulire, ma lei proprio non lo ha inteso (o non l'ha voluto intendere).

Totale: il disastro.

Le ho appena lasciato questo:


E il problema non sono solo i libri che ci sono in giro (questa volta ne ha occultate alcune decine) ma anche le cose che già sono negli scaffali. In particolare la bizzarra fatina brasiliana ce l'ha con la mia raccolta di albetti di diabolik.

Già tempo addietro, disturbata dal caotico ordine cronologico in cui erano impilati, decise per un più elegante ordine cromatico: tutte gli albi con la costoletta verde assieme, tutti i gialli assieme, tutti i rossi assime e tutti i blu assieme.
Questa volta ha forse pensato che tutti quei colori assieme facessero davvero troppo chiasso (io, in effetti, li avevo – sia pure solo in parte – rimescolati secondo quel pacchiano ordine cronologico) e quindi lei ha deciso di risolvere la questione mettendoli impilati "di piede", vale a dire sdraiati lasciando visibile solo il lato corto inferiore del volumetto, ossia un compatto muro color carta in cui era assolutamente impossibile distinguere un albo dall'altro.

Se va avanti così, un lunedì non vado in redazione, l'aspetto qui a casa, e la meno. Anche se immagino sarebbe un patente caso di violenza domestica.

venerdì 9 novembre 2012

1962 2

Sono ancora perso nel vortice del twist (e, più in generale, dei quarantacinquegiri usciti nel 1962).

Qui stiamo tutti deragliando nella follia, sia io, sia quelli che cantano nei dischi. Pino Donaggio è chiarmanente preda di un'ossessione per i vestiti, ma se ieri si limitava a innamorarsi di una che aveva un maglione, oggi va in giro direttamente vestito con un sacco.
Non parliamo poi de "I Metafisici" che si appassionano al caso di una ragazza psicotica che capisce solo la parola "twist" (mentre loro, I Metafisici, si appassionano alle parole sdrucciole e ci riempiono la canzone: nevrastènica... psichiàtrica... microscòpica... narcòtico... supersònico... grammòfono...).

Per Viadellaviola, qui però Donaggio pare un po' meno Sean Penn, so?


Pino Donaggio – Vestito di sacco
 

«la mia ragazza no / non ha capito /
che io, vestito così, penso di essere un pacco»


I Metafisici – Psicotwist


«continuamente tutto il giorno non fa altro che gridare "twist"»

mercoledì 7 novembre 2012

1962

Sei giorni fa era il compleanno del maledetto criminale, il primo numero di Diabolik era in edicola il primo novembre del 1962. Tra le strane conseguenze di questo fatto è che sono immerso, da qualche giorno, nella musica uscita quell'anno, nei quarantacinque giri pubblicati nel 1962. Ancora epoca di twist, con prime avvisaglie di beat. Magari se ne riparla, così vi spiego che sto facendo.

Pino Donaggio – La ragazza col maglione

«la gente ride perché perché / la sua eleganza non sa capir /
però io l'amo, perché è moderna»


Giorgio Gaber – Trani a gogo

«un vecchio a tresette ha perso il paltò /
l'ha perso con me, nel trani a gogo»

È tardi, dovrei essere a dormire da un po', non posso star qui a farla lunga, ma ci sarebbero cose da dire, per esempio quanto doveva essere strano nel '62, per una ragazza, girare con su un maglione, oppure raccontare cosa erano, qui a milano, i "trani" ossia mescite di vino a buon mercato (vino pugliese, di Trani appunto, non il più costoso sulla piazza). Oppure parlare di Pino Donaggio, che oggi è molto più famoso come compositore di colonne sonore che non per questi suoi primi dischi da cantante o ancora di Gaber e di quello che si poteva ascoltare a Milano nei primi anni '60 (gran belle cose).

Ma è tardi, dovrei essere a dormire da un po' ché domani il maledetto criminale mi terrà impegnato con ben altre faccende e poi, non dimentichiamoci, che 'sto blog è morto (o, quantomeno, è più morto che vivo).

Ah, Shapa, puoi provare a immaginare quanto mi sia costato postare solo due canzoni, una buona mezzora l'ho passata a decidere quale potesse essere una terza che ci stesse bene in mezzo, ma poi ho deciso che devo proprio smetterla con questa fissa di voler postare le cose o singole o a tre alla volta.

giovedì 1 novembre 2012

ah...

... sto andando a lucca, per qualche giorno non sarò presente qui, sul blog.

(lo so, sono spiritosissimo)