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lunedì 4 novembre 2013

il giardiniere matto

In questo post c'è un regalo che è stato fatto a quattrocentrotré (e a me) poco prima della sua chiusura. Un regalo che quindi ha dovuto aspettare mesi e mesi perché io poi lo facessi a voi. Avrei potuto usarlo come post di commiato prima della pausa, ma volete mettere la gioia di riaprire il blog con una traduzione inedita da Lewis Carroll? Per di più di una sua poesia, ottima, di cui esistono pochissime traduzioni italiane (questa è la terza completa di cui sono a conoscenza).

Sono i vantaggi dell'avere un amico traduttore (nonché esperto di jazz).

Prossimamente dirò meglio del romanzo da cui è tratta e poi farò pure un post in cui proporrò una visione sinottica delle traduzioni italiane (un po' come questo). Per oggi godiamoci il testo senza altri fronzoli, orpelli o ammennicoli.

Grazie Marco!

La canzone del giardiniere matto
di Lewis Carroll da "Sylvie and Bruno" e "Sylvie and Bruno concluded"
traduzione inedita di Marco Bertoli 
 
Gli parve un Elefante
Intento ad una piva.
Ma era di sua moglie
soltanto una missiva.
«La vita! O presto o tardi,
la delusione arriva!»

Gli apparve un gran bisonte
– Bella spavalderia –
sul tetto: era il nipote
del padre di sua zia.
«Fuori di qui», gli ingiunse,
«Chiamo la polizia!»

Gli parve che un serpente
a sonagli, strisciante,
lo interrogasse in greco.
ma era il giovedì entrante.
«Vorrei saper parlare
e dirgliene pur tante!»

Gli parve che da un autobus
scendesse un ragioniere.
Ma era un ippopotamo,
a voler ben vedere.
«Ingordo commensale,
Dovesse mai accadere!»

Gli parve che un canguro
macinasse caffè;
ma no, era maggiorana
compressa in un cachet.
«Se mai io la inghiottissi,
che spasimi, ahimé!»

Gli parve un tiro a quattro
di avere al capezzale:
ma era un orso acefalo
che lo guardava male.
«Povera bestia, aspetta
chi gli dia da mangiare!»

Gli parve, intorno all'abat-jour
svolazzasse un alcione,
ma era un francobollo
con timbro di Lissone.
«Meglio che voli a casa,
si appresta un acquazzone!»

Gli apparve un cancelletto
Con la chiave del sito;
ma era invece un doppio
periodo tripartito.
«Per me non c'è mistero
né arcano – l'ho capito!»

Gli parve un sillogismo
provargli ch'era Papa;
ma era una saponetta
all'aroma di rapa.
«Tali ambizioni è bene
levarsi dalla capa!»

7 commenti:

Marco Bertoli ha detto...

Sono io quello, che lusso! Grazie

Anonimo ha detto...

figata!!!! C.

bagnarole ha detto...

L'ho sempre detto che Marco è il mio secondo traduttore preferito;-))
Bentornato 403! Dacce 'na bella botta de vita! (così ricomincio scrivere un po' anch'io:-))

andrea 403 ha detto...

@bagnarole: sì! Evviva!

Laphylo ha detto...

Bertoli ti posso appiccicare sul "wall of fame" della libreria?
io ti appiccico eh, pure se dici di no :D

Marco Bertoli ha detto...

Onoratissimo! Soprattutto finché non è il "wall of shame"…

(Mi domandavo: a Telese, le terme ci sono ancora?)

Laphylo ha detto...

si che ci sono. se hai problemi respiratori ti vieni a curare qua.
e d'estate ti fai il bagno nell'acqua solfurea freddissima.
poi puzzerai di uovosodo, ma sarai liscio come una creatura.